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Elena Alberti. Koesi e la cultura ESG: un modello che unisce imprese, scuole e istituzioni con la sostenibilità.
Sostenibilità, educazione e tecnologie interattive nel racconto della CEO e co-founder Elena Alberti.
Padova – Dal 2019 Elena Alberti è alla guida di Koesi Srl, una realtà nata per diffondere la cultura eco-sostenibile attraverso strumenti digitali, tra cui videogame interattivi e percorsi esperienziali con l’obiettivo di coinvolgere imprese, scuole e istituzioni. Lo scopo è rendere l’ESG un linguaggio accessibile e partecipativo, capace di accelerare la transizione sostenibile e creare consapevolezza diffusa.
Un percorso fondato sulla comunicazione
La formazione di Elena si costruisce attraverso esperienze che uniscono comunicazione strategica e sostenibilità. Dopo la laurea triennale all’Università degli Studi di Ferrara, arricchita da un periodo di studio alla Cardiff University, prosegue alla IULM, dove consegue la laurea magistrale con lode. Il percorso accademico si completa con la SDG Academy sullo sviluppo sostenibile e nella SDA Bocconi dove ha ottenuto una borsa di studio dedicata alla leadership femminile in società 4.0.
Un approccio che porta la sostenibilità al centro dei processi aziendali
Koesi sviluppa videogame ESG come Lake Simulation, Safari della sostenibilità, Space Governance Simulator ed ESG Financial Puzzle, progettati per simulare scenari in cui i team devono far crescere un’impresa mantenendo l’equilibrio tra risorse naturali e rendimento economico. L’obiettivo è trasformare l’apprendimento in un’esperienza immersiva, capace di tradurre tematiche complesse in dinamiche operative chiare e coinvolgenti. L’azienda punta a rendere la cultura ESG un elemento strutturale per imprese e pubbliche amministrazioni, offrendo strumenti che consolidano pratiche sostenibili e supportano l’evoluzione dei modelli organizzativi.
Crescita professionale e obiettivi raggiunti
Prima della fondazione di Koesi, Elena ha maturato ruoli in aziende come EY, CELINE e NIMS, occupandosi di comunicazione d’impresa e CSR. Nel 2021 ha partecipato come speaker a TEDxCortina con un talk dal titolo «Tutti ottengono di più se fanno il bene per sé e per gli altri!». Accanto all’attività imprenditoriale, è stata eletta consigliera comunale a Padova, una scelta che nasce da un forte senso di responsabilità verso la comunità.
Vismarcorp valorizza la visione di Elena Alberti come esempio di leadership che unisce comunicazione e innovazione digitale, orientando la diffusione della cultura ESG e la trasformazione dei modelli organizzativi.
Di seguito l’intervista.
- Qual è stata la sfida digitale più significativa che tu o la tua azienda avete affrontato negli ultimi anni, e come l’avete superata?
La sfida digitale più significativa che io e Koesi stiamo affrontando è la creazione di Kimera ovvero una matrice per l’analisi del clima interno alle aziende raccogliendo i dati dalle sessioni di gamification che conduciamo con dei videogames.
Si stima che solo il 23% dei lavoratori si sente coinvolto nei processi decisionali ESG, che oltre il 60% dei progetti di sostenibilità fallisce per mancanza di engagement interna e che solo il 14% degli indicatori ESG è interno, più dell’80% è legato a fattori esterni come le emissioni, i fornitori etc.
La nostra soluzione è quindi proporre un panel di videogames ESG che coinvolgono i dipendenti nel lungo termine e raccolgono KPI interni per migliorare il clima aziendale. Se i videogames li abbiamo già in casa, stiamo invece lavorando sulla matrice per la quale abbiamo lanciato un progetto MBA presso la IE Business School di Madrid. Sei ricercatori stanno selezionando i KPI culturali che emergono dal gioco Lake Simulation. Parallelamente con un’agenzia stiamo realizzando una dashboard che avrà un accesso riservato per ogni cliente, il quale potrà accedere a dati e analisi dedicate. Kimera presenterà un rate che sarà la fotografia di come stanno i dipendenti e in quali dimensioni bisogna lavorare.
- Cosa ne pensi delle nuove tecnologie digitali — in particolare dell’AI — e della sua integrazione nei processi aziendali? Quali opportunità credi possa offrire alle imprese e/o quali rischi?
Come Koesi e CEO credo che le nuove tecnologie digitali, in particolare l’AI, siamo una rivoluzione senza precedenti, che democratizzano funzioni prima possibili per grandi aziende, grandi team e grandi budget. Ora ognuno può provare a fare impresa con investimenti d’entrata irrisori!
Noi che facciamo sostenibilità non possiamo però non considerare l’impatto ambientale che deve ancora essere confermato. Intendo che ancora non è chiaro se le nuove tecnologie impattano di più o meno sull’ambiente rispetto ai metodi tradizionali.
Altra nota dolente sono è l’integrazione nei sistemi esistenti delle aziende. Per la mia esperienza in grandi corporate, i sistemi interni sono molto personalizzati e verticali sulle procedure quotidiane e non ho ancora visto sistemi AI che si integrino con facilità senza commettere errori.
Gli errori sono infatti ancora molto presenti. Noi Koesi utilizziamo molto chat GTP ma al mio team dico sempre di controllare i risultati, soprattutto le fonti che vengono citate.
- Quali competenze e mindset ritieni fondamentali per guidare con successo la trasformazione verso l’Impresa 4.0?
Credo che siano necessarie competenze tecniche, legate alle nuove tecnologie digitali, e competenze ingegneristiche per sostenere la transizione ecologica.
Parliamo quindi di Data Science & Big Data Analytics, Deep Learning, Blockchain & Smart Contracts, Sensoristica ambientale, Ingegneria Energetica, Ingegneria Ambientale ma anche Civile e Urbanistica etc.
Da associare a queste competenze c’è il mindset che deve essere di fiducia verso le nuove proposte sul mercato e di inclusività nei confronti degli innovatori, tralasciando gli stereotipi. Siamo nel 2025!
Una nota di creatività è poi sempre consigliata.
- Guardando al futuro, quali tecnologie o trend credi avranno il maggiore impatto sul settore industriale nei prossimi 5 anni?
Sicuramente la GenAI si amplierà molto andando a spaziare su più settori e speriamo arrivi a supportare la gestione di questioni non solo legate al business ma sempre più alla sfera sociale quali la sanità, le collaborazioni internazionali, l’accesso al credito per i paesi in via di sviluppo, la riduzione della criminalità etc.
La nostra bandiera è quella della sostenibilità che se ora è un trend per le aziende e una spesa per i consumatori speriamo possa diventare una commodity. Nello specifico credo sarà l’economia circolare ad avere la meglio, che è uno degli aspetti che preferisco della sostenibilità perché richiede intelletto, pianificazione e creatività. Le persone stanno diventando sempre più sensibili allo spreco, al superfluo e i costi delle materie prime più alti nonché la difficoltà di reperirli, incentiverà nuovi modelli di business come quelli descritti dalle 6R (Reduce, Reuse, Recycle, Recover, Redesign e Remanufacture).
- C’è un libro, una citazione o un personaggio che ha segnato il tuo percorso da leader, che ti piacerebbe condividere?
Sì il libro “Circe” di “Madeline Miller” che racconta la storia della figlia del Dio Sole e della ninfa Perseide. Lei è differente dai componenti della sua famiglia, dal momento che ha aspetto e voce più simili a quelli di una mortale che a un dio, non ha poteri ma sa studiare, conosce l’empatia e apprezza la compagnia degli essere umani. Viene esiliata su un’isola dove impara a gestire le proprie arti magiche e, di anno in anno, colleziona esperienze che le consentono di crescere e diventare saggia. Incontrerà visitatori pericolosi che trasformerà in animali e altri noti come Dedalo, Medea e Odisseo, di cui si innamora. Dunque passerà dall’essere una giovane e ingenua maga, a un’amante, e infine una madre.
Si tratta di un romanzo che mi ha coinvolto per come ha proposto il tema dell’emancipazione femminile e della diversità. Mi ha appassionato il coraggio, la determinazione e la passione con cui la protagonista ha affrontato sé stessa e tutti i visitatori portandola a diventare la famosa Circe!
- Qual è il consiglio che daresti ai giovani professionisti (o aspiranti imprenditori) che vogliono avvicinarsi al mondo dell’industria digitale?
Il consiglio è quello di seguire, in una fase iniziale, un percorso di studi e lavorativo che dia una struttura alle proprie competenze e al proprio metodo di lavoro e successivamente testarsi in prima persona. In altre parole di allenarsi anche in casa, con le prime risorse disponibili, a sviluppare prototipi e idee dimostrando fin da subito la passione su certi argomenti e presentandosi quindi con una marcia in più nel mercato del lavoro/imprenditoriale.
Ci vorrà poi un po’ di coraggio per intraprendere la propria strada e suggerisco di farsi accompagnare da figure che possono aiutare senza però, allo stesso tempo, aver paura di lanciarsi da soli!
Ringraziamo Elena Alberti per aver condiviso la visione con cui Koesi unisce imprese, scuole e istituzioni in un modello che rende la sostenibilità un’esperienza condivisa e accessibile.