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Agenda 2030, oltre il greenwashing: la sostenibilità come leva strategica per il business
La sostenibilità come leva di competitività economica
A dieci anni dall’approvazione dell’Agenda 2030 e degli Accordi di Parigi, l’Italia si trova di fronte a una scelta cruciale: continuare a inseguire la trasformazione sostenibile o rischiare un pericoloso passo indietro. Il recente Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS ha acceso i riflettori su dati, testimonianze e scenari che confermano quanto il tema non sia solo ambientale, ma anche sociale, economico e, soprattutto, strategico per le imprese. È proprio in questa complessità che si inserisce l’impegno di Vismarcorp, al fianco delle aziende che desiderano integrare la sostenibilità nei propri modelli operativi e decisionali, con una visione sistemica e orientata al futuro.
I numeri parlano chiaro. Con oltre 1.300 eventi organizzati sul territorio e milioni di persone raggiunte online, il Festival ha mostrato come la cultura della sostenibilità si stia radicando nella società italiana. Non si tratta più di una narrazione per pochi, ma di un percorso collettivo che coinvolge istituzioni, imprese, università e cittadini. Il “Rapporto di primavera” dell’ASviS lo conferma: le aziende che investono in sostenibilità registrano una crescita di produttività e valore aggiunto superiore alla media. In particolare, le imprese manifatturiere con un profilo di sostenibilità elevato hanno ottenuto un incremento del 16,7% rispetto a quelle meno impegnate su questo fronte.
Normative, ritardi e opportunità mancate
Questi risultati dimostrano che adottare politiche ambientali e sociali responsabili non è un vincolo, ma una leva di competitività, solidità finanziaria e resilienza. Eppure, il quadro politico nazionale e comunitario appare ancora frammentario, spesso in ritardo nel cogliere appieno le potenzialità offerte dalla transizione verde e digitale. La scarsa chiarezza normativa, unita alla lentezza nella pianificazione energetica, sta rallentando lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’economia circolare, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi europei e internazionali.
In questo scenario di incertezza, Vismarcorp si propone come partner per costruire strategie di governance sostenibile, aiutando le imprese a leggere i cambiamenti in atto e trasformarli in opportunità concrete. L’adozione di strumenti come la valutazione d’impatto generazionale, già al centro del dibattito parlamentare, e l’integrazione degli indicatori ESG nei processi decisionali rappresentano passi fondamentali per garantire coerenza, trasparenza e lungimiranza nelle scelte aziendali.
Perché i criteri ESG sono la chiave per un futuro sostenibile
Integrare i criteri ESG – ambientali, sociali e di governance – nelle strategie aziendali non è solo una risposta alle normative, ma un approccio strategico per rafforzare la reputazione, attrarre investimenti e anticipare i rischi. La consulenza ESG aiuta le imprese a strutturare piani di sostenibilità misurabili e credibili, che coinvolgano tutta l’organizzazione: dalla gestione efficiente delle risorse alla valorizzazione delle persone, fino alla trasparenza dei processi decisionali. In un mercato dove la fiducia è un asset fondamentale, disporre di una strategia ESG coerente rappresenta un vantaggio competitivo duraturo, capace di differenziare il brand e consolidare il legame con stakeholder sempre più attenti all’impatto delle scelte aziendali.
Scenari economici: tra inazione e crescita sostenibile
Parallelamente, il progetto “Ecosistema Futuro”, lanciato da ASviS con l’adesione di enti, centri di ricerca e aziende, sottolinea l’urgenza di costruire un nuovo modello di sviluppo centrato sull’equità intergenerazionale, sull’innovazione e sulla responsabilità condivisa. Un modello in cui la consulenza strategica e l’accompagnamento nella transizione assumono un ruolo essenziale per tutte le organizzazioni che vogliono rimanere rilevanti, autorevoli e competitive.
I rischi dell’inazione, come evidenziato dagli scenari economici elaborati con Oxford Economics, sono allarmanti. Se l’Italia non agirà tempestivamente per accelerare la transizione verso la neutralità climatica, il Paese potrebbe subire una contrazione del PIL fino al 23,8% entro il 2050. Al contrario, un’azione strutturata e innovativa permetterebbe una crescita dell’8,4%, aprendo la strada a una prosperità sostenibile.
Costruire oggi l’impresa di domani
Per questo, Vismarcorp invita le imprese italiane a vedere nella sostenibilità non solo un dovere etico, ma una direzione strategica prioritaria, capace di guidare le scelte di business nei prossimi anni. La nostra consulenza personalizzata, basata sull’analisi dei trend globali e delle normative emergenti, aiuta le aziende a progettare un futuro in cui competitività e responsabilità possano coesistere.
In un contesto globale segnato da crisi climatiche, squilibri sociali e fragilità economiche, fare impresa significa anche assumersi il compito di contribuire attivamente alla costruzione di un mondo più equo e resiliente. Ed è proprio attraverso strumenti concreti, come la pianificazione ESG, l’innovazione sostenibile e la valorizzazione dei talenti interni, che Vismarcorp affianca le aziende nel loro percorso di crescita consapevole.
Il tempo delle dichiarazioni d’intenti è finito. Oggi è l’ora della verità per lo sviluppo sostenibile. E per le aziende che scelgono di agire con coraggio, visione e responsabilità, il futuro può essere non solo possibile, ma anche straordinariamente promettente.
Alessia Cammilli