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L’intelligenza artificiale come leva strategica per la sostenibilità delle PMI: il modello delle capacità dinamiche
L’intelligenza artificiale (AI) rappresenta oggi uno dei fattori più dirompenti nella trasformazione digitale delle imprese; tuttavia, per le piccole e medie imprese (PMI), l’adozione dell’AI non è solo una questione tecnologica, ma anche – e soprattutto – una questione strategica. Come possono le PMI tradurre l’investimento in AI in risultati concreti, misurabili e sostenibili nel tempo?
Uno studio pubblicato nel 2025 sulla rivista Corporate Social Responsibility and Environmental Management, firmato da Cimino, Corvello, Troise, Thomas e Tani, ha cercato di rispondere a questa domanda. Analizzando 210 startup innovative italiane, i ricercatori propongono un modello esteso di “dynamic capabilities”, capace di spiegare come le imprese che sviluppano certe capacità interne ottengano maggiori benefici dall’intelligenza artificiale, sia in termini di performance che di sostenibilità.
Le capacità dinamiche: il cuore della trasformazione
Nel modello proposto dallo studio, le capacità dinamiche emergono come la vera chiave per comprendere come le PMI possano affrontare in modo efficace l’adozione dell’intelligenza artificiale. Non si tratta solo di implementare strumenti tecnologici, ma di sviluppare una struttura organizzativa capace di cogliere segnali di cambiamento, agire rapidamente e adattare processi e risorse con flessibilità. È questa abilità a determinare se l’intelligenza artificiale diventa un reale vantaggio competitivo oppure rimane un investimento sterile.
Lo studio distingue tra due elementi fondamentali: l’intensità con cui l’AI viene integrata nei processi aziendali e la predisposizione interna all’adozione. La prima misura quanto l’AI viene effettivamente utilizzata; la seconda riflette la cultura aziendale nei confronti dell’innovazione. Le capacità dinamiche influenzano entrambe, ma soprattutto aiutano a tradurre la predisposizione in azione concreta, trasformando la disponibilità al cambiamento in risultati misurabili.
Le imprese che investono nello sviluppo di queste capacità mostrano una maggiore solidità, sia nell’adozione dell’AI che nei benefici che ne derivano a livello economico, tecnologico, collaborativo e sostenibile.
Un quadro completo delle performance aziendali
Le performance aziendali sono analizzate attraverso quattro dimensioni:
Tecnologica (TP): capacità di innovazione di prodotto/processo;
Economica (EP): redditività e ritorni finanziari;
Collaborativa (CP): relazioni di valore con stakeholder e partner;
Sostenibile (SP): impatto ambientale e sociale delle attività.
Ecco i dati principali dell’impatto delle Dynamic Capabilities su AI e performance aziendali:
I dati dimostrano che le DC hanno un effetto positivo e statisticamente significativo su tutte le performance, tranne che su quella economica, dove il legame risulta non significativo. Questo risultato, controintuitivo, riflette la realtà delle startup in fase iniziale: molto dinamismo strategico, ma ritorni economici ancora in costruzione.
L’intelligenza artificiale da sola non basta
Quando si analizza l’impatto diretto dell’adozione AI sulle performance, emergono differenze interessanti tra intensità e predisposizione all’uso della tecnologia.
Effetti dell’Adozione AI sulle Performance
Questi risultati evidenziano una dinamica rilevante per chi lavora con PMI:
AIAI (AI Adoption Intensity) indica quanto l’intelligenza artificiale è effettivamente integrata nei processi aziendali. Migliora fortemente la performance economica, tecnologica e collaborativa, ma non incide sulla sostenibilità.
AIAR, (AI Acceptance Rate) rappresenta il grado di accettazione e predisposizione culturale e strategica dell’azienda verso l’AI. Ha invece un impatto significativo sulla sostenibilità, ma non su economia o collaborazione.
Integrare l’AI nei processi aziendali genera valore nel breve termine, ma è l’attitudine strategica verso l’AI a trainare gli impatti ambientali e sociali, fondamentali per un percorso di sostenibilità autentico.
Implicazioni pratiche per PMI e startup
Per le piccole e medie imprese, così come per le startup, adottare strumenti di intelligenza artificiale rappresenta solo una parte del percorso. Per ottenere risultati reali, serve molto di più: una cultura organizzativa aperta al cambiamento, una mentalità orientata all’innovazione e capacità interne in grado di adattarsi e trasformarsi nel tempo.
Lo studio dimostra che le aziende dotate di dynamic capabilities — cioè la capacità di percepire i cambiamenti, interpretarli strategicamente e riorganizzarsi di conseguenza — riescono a sfruttare meglio le potenzialità dell’AI, anche con risorse limitate.
Due dimensioni, in particolare, aiutano a comprendere come si traduce l’adozione dell’AI nelle PMI: l’AI Adoption Intensity (AIAI), che misura quanto l’intelligenza artificiale viene effettivamente utilizzata nei processi operativi, e l’AI Acceptance Rate (AIAR), che riflette quanto l’organizzazione è disposta ad accoglierla e integrarla in modo consapevole.
L’AIAI risulta essere una leva concreta per migliorare l’efficienza interna, aumentare la produttività e rafforzare le collaborazioni. L’AIAR, invece, si rivela essenziale per orientare l’azienda verso pratiche più sostenibili e responsabili, contribuendo a generare un impatto positivo nel medio-lungo periodo.
In sintesi, non è tanto la tecnologia a determinare i risultati, ma il modo in cui l’organizzazione la accoglie e la integra. Le imprese che sviluppano una base solida di capacità dinamiche riescono non solo ad adottare l’AI, ma a trasformarla in uno strumento strategico e sostenibile per la crescita.
Conclusioni: innovazione sostenibile come strategia
Lo studio presentato rappresenta un passaggio importante per chi lavora nell’ambito dell’innovazione, in particolare all’interno delle piccole e medie imprese. Più che suggerire una semplice adozione tecnologica, evidenzia un cambiamento di prospettiva: il vero vantaggio competitivo non sta tanto nello strumento adottato, quanto nella capacità dell’azienda di adattarsi, riorganizzarsi e costruire intorno all’innovazione un sistema solido, coerente e proiettato nel tempo.
Le PMI che sapranno sviluppare le giuste competenze, rafforzare una cultura aziendale aperta alla trasformazione e orientarsi a una visione strategica di lungo periodo, avranno l’opportunità di usare l’intelligenza artificiale non solo per migliorare l’efficienza o per restare al passo con il mercato, ma per costruire modelli di business più robusti, più flessibili e più sostenibili.
Questa forma di innovazione non si esaurisce in un aggiornamento tecnico, ma tocca il modo in cui l’impresa prende decisioni, valorizza le proprie risorse, collabora con l’esterno e affronta le sfide ambientali e sociali. Integrare l’AI diventa allora un’occasione per rafforzare la propria resilienza, per rispondere meglio ai cambiamenti del contesto e per rendere il proprio impatto – economico, sociale, ambientale – più positivo e consapevole.
Sostenibilità e innovazione non sono più due binari separati: stanno diventando parti dello stesso percorso strategico.
In Vismarcorp sappiamo unire queste due dimensioni per preparare i nostri partner ad essere più competitivi nel presente, ma anche per preparare al meglio ad affrontare le trasformazioni future con maggiore equilibrio e visione.
Fonti e riferimenti
Cimino, A., Corvello, V., Troise, C., Thomas, A., & Tani, M. (2025). Artificial Intelligence Adoption for Sustainable Growth in SMEs: An Extended Dynamic Capability Framework. Corporate Social Responsibility and Environmental Management. https://doi.org/10.1002/csr.70019
Teece, D.J. (1997). Dynamic Capabilities and Strategic Management: Organizing for Innovation and Growth.
https://www.scribd.com/document/849500497/Teece-DynamicCapabilitiesStrategic-1997
Teece, D.J. (2007). Explicating dynamic capabilities: the nature and microfoundations of (sustainable) enterprise performance.
https://www.studocu.com/en-gb/document/university-of-glasgow/global-business-environment/strategic-management-journal-2007-teece-explicating-dynamic-capabilities-the-nature-and-microfoundations-of/106428967
Barreto, I. (2010). Dynamic Capabilities: A Review of Past Research and an Agenda for the Future.
https://doi.org/10.1177/0149206309350776
Wilden, R., Gudergan, S.P., Nielsen, B.B., & Lings, I. (2013). Dynamic Capabilities and Performance: Strategy, Structure and Environment.
https://doi.org/10.1016/j.lrp.2012.12.001
Rauter, R. et al. (2018). Sustainability-oriented innovation: a systematic review.
https://doi.org/10.1016/j.jclepro.2017.11.111
Liu, H. et al. (2022). Collaborative innovation and firm performance: The role of absorptive capacity.
https://doi.org/10.1016/j.techfore.2021.121107
Aljarboa, R. (2024). AI adoption in SMEs: The mediating role of dynamic capabilities.
https://doi.org/10.1016/j.jbusres.2024.114056
Spagnuolo, D. et al. (2025). Artificial Intelligence and Environmental Sustainability: Evidence from Manufacturing SMEs.
https://doi.org/10.1016/j.techfore.2025.122432
Alessia Cammilli
