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ESG e conoscenza strategica: come l’evoluzione sostenibile sta cambiando le regole del gioco

ESG Rewards 2025: il valore della conoscenza condivisa

Al Teatro La Fenice di Venezia si è tenuto uno degli eventi più significativi del 2025 in tema di sostenibilità e finanza responsabile: ESG Rewards e Talk&In. Il cuore dell’iniziativa, promossa dallo Spoke di finanza sostenibile del progetto Grins in collaborazione con la piattaforma Amelia, è stato il valore della conoscenza come leva per superare le sfide di un cambiamento sistemico. Coordinati dalla Professoressa Monica Billio dell’Università Ca’ Foscari, imprenditori, policy maker, accademici e studenti si sono confrontati su un concetto chiave: la sostenibilità non richiede semplici aggiornamenti, ma un cambio di paradigma.

Leapfrogging: la sfida del salto evolutivo

Il concetto di leapfrogging – ovvero la possibilità di “saltare” una fase dello sviluppo per colmare un gap competitivo – è stato al centro del dibattito. In un mercato globale che evolve rapidamente, molte imprese non si limitano a rincorrere chi è avanti, ma scelgono di innovare drasticamente per riscrivere le regole del settore. Questo approccio, se ben supportato da strategie ESG credibili, può trasformarsi in una risorsa per la competitività e l’impatto sociale.

ESG come fattore quantitativo: le evidenze 2025

L’analisi quantitativa ha confermato il valore concreto dell’approccio ESG nei portafogli di investimento. Secondo il modello Barra, il fattore ESG si è classificato al terzo posto tra quelli più performanti nel 2025, preceduto solo da dimensione e redditività. Questo risultato smentisce la percezione di debolezza degli investimenti sostenibili e ne evidenzia l’efficienza, anche in contesti di elevata volatilità.

A rafforzare ulteriormente questo scenario, emergono nuovi dati che confermano l’efficacia strategica degli investimenti ESG. Durante i mesi più critici per i mercati – i dati da dicembre 2024 ad aprile 2025 – i portafogli ESG si sono dimostrati sorprendentemente resilienti, garantendo rendimenti positivi quando la maggior parte degli strumenti finanziari registrava performance negative. La loro funzione difensiva li rende oggi una scelta preferenziale per gli investitori più attenti alla gestione del rischio.

Inoltre, la strategia “momentum” basata sul miglioramento progressivo dei rating ESG delle aziende ha evidenziato rendimenti medi superiori al mercato, dimostrando che puntare su realtà in evoluzione sul piano della sostenibilità può rivelarsi una strategia vincente. A livello globale, anche i flussi di capitale confermano questo trend: nel solo 2023, gli investimenti in energie rinnovabili hanno superato quelli nei combustibili fossili con un rapporto quasi di due a uno, mobilitando oltre 320 miliardi di dollari. È un segnale chiaro della direzione che sta prendendo l’economia mondiale.

L’interesse verso l’ESG 

Nonostante l’instabilità geopolitica e le difficoltà normative in alcuni Paesi, l’interesse verso l’ESG rimane forte: più del 54% degli investitori ha dichiarato l’intenzione di aumentare l’allocazione verso questi prodotti. La crescente domanda di trasparenza e di impatto reale – espressa attraverso strumenti come green bond, debt-for-nature swap e impact investing – sta migliorando la qualità complessiva delle strategie ESG, con benefici tangibili nella gestione del rischio e nella valutazione della sostenibilità aziendale.

Nel 2025, dunque, l’ESG si conferma non solo come scelta etica, ma anche come leva strategica di valore per chi cerca rendimento, resilienza e visione di lungo periodo.

Le qualità difensive degli investimenti responsabili

I momenti di turbolenza dei mercati – come quelli vissuti tra dicembre 2024 e aprile 2025 – hanno messo in luce la resilienza delle strategie ESG. I dati dimostrano che i portafogli orientati alla sostenibilità hanno mantenuto una maggiore stabilità, offrendo rendimenti positivi quando il resto del mercato era in calo. Questo rende l’ESG una scelta interessante anche per gli investitori più avversi al rischio.

Contesto geopolitico incerto, ma fondamentali solidi

Nonostante le sfide poste dal nuovo scenario politico statunitense e dalle tensioni sui mercati globali, gli investimenti ESG stanno mostrando segnali di solidità strutturale. Le incertezze legate alle politiche energetiche e ai dazi sulle rinnovabili non hanno fermato l’attenzione verso la transizione verde, sostenuta anche dal fabbisogno energetico dell’AI e dalle strategie di lungo periodo delle big tech.

Transizione energetica e fiducia nel futuro

La decarbonizzazione resta un pilastro strategico per imprese e investitori. L’interesse verso la sostenibilità non è mai venuto meno, e anzi si rafforza grazie all’integrazione delle tecnologie emergenti e al ruolo sempre più rilevante delle energie rinnovabili nell’economia globale. Il fabbisogno crescente di soluzioni a basso impatto ambientale, alimentato anche dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione, impone alle aziende un ripensamento dei modelli produttivi e organizzativi.

Investire nella transizione energetica non significa soltanto contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico, ma anche assicurarsi una posizione competitiva in un mercato che premia l’innovazione sostenibile. Le aziende che proseguono con decisione su questa strada non solo dimostrano lungimiranza, ma acquisiscono anche un vantaggio reputazionale sempre più determinante per attrarre capitali, talenti e clienti. I segnali di ripresa, anche se graduali, indicano che la sostenibilità è più che mai una strada solida verso la competitività e la resilienza economica di lungo periodo.

La trasparenza nei report ESG come leva strategica

Un elemento chiave che sta guidando l’evoluzione degli investimenti responsabili è la crescente richiesta di trasparenza nei report ESG. Report chiari, accurati e verificabili rappresentano oggi uno strumento decisivo nella costruzione della fiducia tra imprese, investitori e stakeholder. Essi consentono di prevenire accuse di greenwashing, riducendo il rischio reputazionale e offrendo una base solida per una valutazione oggettiva delle performance aziendali.

La disponibilità di dati confrontabili e trasparenti permette inoltre una migliore analisi dei rischi ambientali, sociali e di governance, agevolando decisioni d’investimento più consapevoli e informate. Le aziende che adottano standard di rendicontazione internazionali, come la norma ISO IW48 e le direttive europee CSRD e SFDR, si posizionano come più affidabili, rafforzando la propria attrattività presso gli investitori.

La trasparenza nei report ESG non solo migliora l’accesso al capitale a condizioni più favorevoli, ma stimola anche l’engagement attivo degli investitori, i quali esercitano una crescente pressione sulle aziende affinché migliorino continuamente le proprie pratiche, ad esempio in ambito di inclusione, governance e decarbonizzazione.

In parallelo, l’adozione di tecnologie emergenti come la blockchain, utilizzata per garantire tracciabilità e integrità dei dati ESG, rappresenta un ulteriore passo verso un’economia della fiducia. Le imprese che sanno comunicare con coerenza e apertura i propri impatti sociali e ambientali diventano punti di riferimento per un mercato sempre più esigente, attento e orientato all’impatto reale.

Vismarcorp: accompagnare il cambiamento, valorizzare la conoscenza

In un mondo che richiede visione e capacità di adattamento, Vismarcorp affianca le imprese nell’integrazione dei criteri ESG con un approccio concreto e personalizzato. Valorizzare la conoscenza, anticipare le trasformazioni e rendere la sostenibilità parte integrante della strategia aziendale non è più un’opzione, ma una necessità. Vismarcorp è il partner ideale per costruire un futuro competitivo, responsabile e orientato al valore condiviso.

 

Alessia Cammilli