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ETF, azioni o obbligazioni: dove investire nel 2025 – Vismarcorp
La diversificazione degli investimenti nel 2025
Il nuovo anno si apre con un contesto finanziario ricco di opportunità e sfide. Gli investitori si muovono in uno scenario caratterizzato da tassi d’interesse più alti rispetto al passato, da una crescita globale disomogenea e da una forte attenzione alla gestione del rischio. In questo contesto, gli strumenti tradizionali come ETF, azioni e obbligazioni assumono un ruolo centrale nelle strategie di allocazione del capitale. La domanda che molti si pongono riguarda il peso da attribuire a ciascuna asset class, per bilanciare rendimento e sicurezza senza rinunciare a prospettive di crescita.
Perché gli ETF stanno crescendo tra i risparmiatori
Gli ETF hanno confermato la loro popolarità grazie alla trasparenza e ai costi ridotti. Secondo State Street, nel 2024 i flussi verso questi strumenti hanno raggiunto i 270 miliardi di dollari a livello europeo, segnando un record assoluto. La crescente varietà di ETF consente agli investitori di accedere a indici azionari globali, obbligazionari o tematici, senza dover costruire portafogli complessi. Inoltre, l’ascesa degli ETF attivi, che combinano la gestione professionale con la struttura a basso costo tipica del prodotto, sta aprendo nuove possibilità sia per i grandi investitori sia per i risparmiatori privati.
Il ruolo delle azioni in un mercato sopravvalutato
Le azioni continuano a rappresentare uno strumento essenziale per chi cerca crescita a lungo termine, ma il loro profilo di rischio appare diverso rispetto al passato. L’indice S&P 500 è tornato vicino ai massimi storici e, come sottolinea MarketWatch, il premio di rischio azionario è sceso in territorio negativo. Questo dato indica che gli investitori richiedono meno rendimento per detenere azioni rispetto alle obbligazioni, una dinamica che riduce l’appeal di questo strumento. Nonostante ciò, i dividendi offerti da diversi titoli restano interessanti e possono contribuire a compensare le oscillazioni dei mercati.
Obbligazioni e ritorno del reddito fisso
Il 2025 si sta rivelando un anno favorevole per le obbligazioni. Dopo un lungo periodo caratterizzato da cedole molto contenute, i titoli a reddito fisso tornano a garantire rendimenti tra il 4 e il 7 per cento, come riportato da Barron’s. Questa inversione di tendenza ha riportato gli investitori verso i Treasury statunitensi, i corporate bond e i titoli municipali, che offrono anche vantaggi fiscali significativi. Secondo Business Insider, i principali gestori stimano che nei prossimi dieci anni un portafoglio con una quota più elevata di obbligazioni rispetto alle azioni possa garantire migliori prospettive di rendimento corretto per il rischio.
Esempi numerici di portafogli per il 2025
Un investitore con 100.000 euro disponibili potrebbe scegliere di destinare 70.000 euro a obbligazioni con rendimento medio annuo del 4,5 per cento, ottenendo circa 3.150 euro all’anno di cedole. I restanti 30.000 euro, allocati in un ETF sull’S&P 500 come l’iShares Core S&P 500 UCITS ETF, potrebbero generare un rendimento stimato vicino all’8 per cento, pari a circa 2.400 euro. In questo esempio, il portafoglio complessivo avrebbe un rendimento medio superiore al 5,5 per cento, con una volatilità contenuta grazie al peso prevalente del reddito fisso.
Confronto internazionale e opportunità settoriali
Il 2025 ha già mostrato performance sorprendenti in alcuni mercati. Secondo JustETF, la Grecia, la Polonia e il Vietnam hanno registrato crescite superiori al trenta per cento in valuta europea. Anche l’Italia si è distinta, con il FTSE MIB in rialzo oltre il trenta per cento su base annua e con ETF dedicati come l’Amundi Italy MIB ESG che permettono di investire sulle principali aziende italiane con criteri ambientali e sociali. Nel mercato obbligazionario, il Financial Times segnala l’ingresso di nuovi ETF attivi focalizzati sui titoli di Stato, che offrono un’alternativa alle tradizionali gestioni obbligazionarie.
Strumenti operativi per gli investitori
Gli investitori italiani possono oggi accedere a strumenti diversificati e adatti a differenti profili di rischio. Per l’azionario globale, ETF come l’iShares Core S&P 500 offrono esposizione diretta alle principali aziende statunitensi con costi estremamente contenuti. Sul fronte obbligazionario, gli ETF attivi recentemente introdotti in Europa consentono di unire la stabilità dei titoli di Stato a una selezione professionale più mirata. Le famiglie possono sfruttare questi strumenti per pianificare obiettivi come l’acquisto di una casa o il finanziamento degli studi dei figli, mentre le imprese possono impiegarli per ottimizzare la gestione della liquidità aziendale.
Impatto su famiglie e imprese
Il ritorno del reddito fisso offre a famiglie e imprese la possibilità di pianificare con maggiore precisione i flussi finanziari futuri. Le cedole obbligazionarie garantiscono entrate regolari, mentre gli ETF azionari offrono diversificazione e riduzione dei rischi legati alla scelta di singoli titoli. Le imprese con disponibilità liquide possono cogliere l’occasione per rafforzare la propria stabilità patrimoniale, destinando parte della tesoreria a strumenti obbligazionari che garantiscono reddito certo e prevedibile.
L’approccio consulenziale di Vismarcorp
Definire il giusto equilibrio tra ETF, azioni e obbligazioni richiede un’analisi approfondita dei propri obiettivi e della propria propensione al rischio. Vismarcorp affianca imprese e privati nella costruzione di portafogli personalizzati, che integrano strumenti tradizionali e innovativi, sempre con un’attenzione costante all’evoluzione dei mercati. Questo approccio consulenziale consente di affrontare il 2025 con maggiore consapevolezza e con strategie di investimento calibrate.
Proiezioni future per i mercati finanziari
L’anno in corso potrebbe segnare una transizione importante: le obbligazioni tornano a essere il fulcro di molti portafogli, le azioni richiedono una selezione più attenta e gli ETF si confermano come lo strumento più versatile per comporre strategie di investimento equilibrate. La capacità di integrare queste tre componenti in modo armonico determinerà la solidità dei risultati finanziari nei prossimi anni.
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Fonti consultate
Alessia Cammilli