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Il tracciamento pubblicitario online è illegale nell’UE: una svolta per la protezione dei dati
Una sentenza che cambia le regole del gioco
Con una decisione destinata a lasciare un segno profondo nel mondo del digital marketing. La Corte d’Appello belga ha stabilito che il Transparency & Consent Framework, TCF, viola il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Il Transparency & Consent Framework (TCF) è il sistema utilizzato da gran parte dei siti web europei per la gestione del consenso al tracciamento pubblicitario, . Questa sentenza conferma quanto già indicato nel 2022 dall’Autorità belga per la Protezione dei Dati. Questo rappresenta un nuovo capitolo nel dibattito sulla liceità delle pratiche pubblicitarie digitali in Europa.
Il TCF, adottato da oltre l’80% dei siti web, è stato progettato dall’Interactive Advertising Bureau Europe per standardizzare la raccolta dei consensi e gestire le preferenze degli utenti nel contesto del cosiddetto Real-Time Bidding. Si tratta del meccanismo che permette agli inserzionisti di acquistare spazi pubblicitari in tempo reale, basandosi sui dati raccolti durante la navigazione degli utenti. Tuttavia, secondo la Corte, il cuore del sistema, la “TC String” che raccoglie e trasmette le preferenze dell’utente, deve essere considerata un dato personale, sottoposto quindi alle tutele del GDPR.
Cosa comporta la decisione per aziende e operatori del marketing
Le implicazioni di questa sentenza sono molteplici e coinvolgono tutti gli attori del mercato digitale. Il fatto che la TC String sia considerata un dato personale implica che ogni trattamento delle informazioni ottenute attraverso il TCF debba rispettare i principi di liceità, trasparenza, finalità e proporzionalità. Questo rappresenta un cambiamento radicale nella gestione dei consensi e potrebbe mettere in discussione molte delle attuali pratiche legate alla pubblicità personalizzata.
Nonostante IAB Europe non sia stata considerata responsabile per il trattamento dei dati effettuato dai partecipanti al framework, dovrà comunque proporre una revisione profonda del sistema per garantirne la conformità. Il percorso verso un nuovo modello di gestione del consenso sarà sorvegliato dalle autorità garanti, che avranno un ruolo decisivo nel definire gli standard futuri. Non è escluso che, in un prossimo futuro, si arrivi a ripensare completamente le interfacce dei cookie banner, riducendo la pervasività e restituendo maggiore controllo agli utenti.
Le prospettive per il futuro del digital advertising
La decisione della Corte d’Appello belga apre a una riflessione più ampia sul futuro della pubblicità digitale nell’Unione Europea. Le aziende che basano le proprie strategie di marketing sulla profilazione comportamentale dovranno ripensare i propri strumenti, garantendo una maggiore trasparenza nella raccolta dei dati e una reale possibilità di scelta per gli utenti. L’obiettivo non sarà più soltanto ottimizzare le conversioni, ma anche costruire relazioni basate sulla fiducia e sulla responsabilità digitale.
In questo scenario, diventa fondamentale sviluppare soluzioni alternative in grado di rispettare la normativa e, allo stesso tempo, offrire esperienze utente personalizzate e rilevanti. I modelli basati su dati di prima parte, il contextual targeting e l’uso etico dell’intelligenza artificiale potrebbero rappresentare la nuova frontiera per le aziende che vogliono rimanere competitive senza compromettere la privacy.
Un cambiamento che richiede consapevolezza e strategia
Il panorama normativo europeo si sta muovendo con decisione verso un maggiore rispetto dei diritti digitali. Le imprese, soprattutto quelle che operano nel settore digitale, devono essere pronte ad adattarsi, non solo per evitare sanzioni, ma per costruire un posizionamento credibile e sostenibile. Questo richiede un cambio di mentalità: la conformità non deve essere vissuta come un ostacolo, ma come un’opportunità per distinguersi sul mercato attraverso pratiche trasparenti e responsabili.
In un contesto così dinamico, affidarsi a partner esperti è essenziale. Vismarcorp supporta le aziende nell’interpretare correttamente le evoluzioni normative e nell’integrare la protezione dei dati all’interno delle strategie di marketing digitale, contribuendo a costruire un futuro più etico, efficace e orientato alla fiducia.
Alessia Cammilli