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Landing page: il ruolo delle pagine di atterraggio nel marketing digitale secondo Vismarcorp
Quando si progetta una campagna di marketing, l’efficacia dell’intero percorso dell’utente dipende anche dalla qualità dell’ambiente in cui viene accolto. Le landing page, o pagine di atterraggio, rispondono a questa esigenza con una funzione ben definita: accompagnare chi clicca verso un’azione misurabile, coerente con l’obiettivo dell’azienda. È uno strumento digitale che può rafforzare le conversioni, raccogliere contatti qualificati o facilitare una vendita, soprattutto quando viene costruito con cura e consapevolezza, come suggerito anche da Unbounce, che ne analizza gli aspetti più efficaci in chiave operativa.
Chi gestisce un brand già strutturato o ha appena lanciato un’attività può utilizzare le landing page come punto di raccolta per nuove opportunità. Possono servire per promuovere un servizio, far conoscere un prodotto o accogliere iscrizioni a una newsletter, inserendosi nel flusso delle campagne di advertising o in percorsi di lead nurturing ben progettati.
Come funziona una landing page
Una landing page è una pagina web pensata per accogliere un utente in arrivo da un canale esterno e guidarlo verso un’azione specifica. Può essere raggiunta attraverso annunci pubblicitari, link sponsorizzati, post social o QR code, e si distingue per la sua struttura orientata a un unico scopo. Gli elementi presenti, dal titolo alla call to action, vengono progettati per indirizzare l’attenzione e favorire un’interazione ben definita.
L’approccio può variare in base alla finalità. In alcuni casi l’utente viene invitato a lasciare i propri dati per ricevere qualcosa in cambio, come un catalogo, un contenuto esclusivo o un codice promozionale. In altri casi la pagina si presenta come un’estensione di una proposta commerciale e permette di concludere direttamente un acquisto o richiedere un preventivo.
Quando una landing page può essere considerata efficace
Per svolgere il proprio ruolo in modo coerente, una landing page deve mostrare equilibrio tra struttura visiva, contenuti testuali e comportamento atteso dell’utente. Come indicato da HubSpot, una landing page efficace costruisce fiducia, esplicita il valore della proposta e guida l’utente verso un’azione chiara. Il risultato dipende dalla capacità di trattenere l’attenzione, offrire risposte e accompagnare il lettore lungo un percorso privo di ostacoli.
Tutto questo richiede una struttura ordinata, una narrazione completa, una grafica coerente con l’identità visiva del brand e una call to action ben visibile, costruita per favorire l’interazione senza forzature.
Il ruolo del testo e della progettazione visiva
Per ottenere una landing page performante, la scrittura gioca un ruolo centrale. Il testo guida il lettore, ne intercetta i bisogni e fornisce tutte le informazioni necessarie per compiere una scelta. Un copy efficace riesce a trasformare l’interesse iniziale in partecipazione attiva. Come sottolineato anche da Neil Patel, la scrittura persuasiva nelle landing page agisce come leva per la conversione, soprattutto quando riesce a parlare in modo diretto al pubblico di riferimento.
Tra i modelli più utilizzati per costruire una narrazione efficace si può citare l’AIDA, che accompagna l’utente in quattro fasi successive: attenzione, interesse, desiderio e azione. Questo schema rappresenta una base solida per progettare contenuti coerenti con gli obiettivi di conversione.
Parallelamente, l’aspetto grafico orienta lo sguardo, rafforza il messaggio e rende l’esperienza visiva più intuitiva. Una pagina essenziale, con spazi ben calibrati, immagini coerenti e uno stile visivo che richiama l’identità aziendale, consente di mantenere l’attenzione focalizzata sull’obiettivo. Anche il posizionamento della call to action, i colori utilizzati e le proporzioni contribuiscono a creare un’interfaccia leggibile e funzionale.
Come migliorare l’esperienza di navigazione
L’usabilità rappresenta un fattore decisivo per l’efficacia di una landing page. Il design responsive, la leggibilità del testo, la compatibilità con tutti i dispositivi e la velocità di caricamento sono elementi centrali per costruire un’esperienza coerente. Come spiega Google Ads, una pagina ben ottimizzata sotto il profilo tecnico favorisce la permanenza, stimola l’interazione e sostiene l’intento dell’annuncio che l’ha generata.
Anche micro-elementi visivi, come indicatori o frecce, possono contribuire a orientare l’attenzione verso le aree decisive. Il layout deve risultare lineare e privo di elementi che disorientano. L’equilibrio tra testo, immagini e call to action genera una navigazione più naturale, con percorsi che valorizzano l’intento della campagna e rendono l’interazione più fluida.
Come monitorare i risultati e ottimizzare la pagina
Ogni landing page fornisce dati preziosi, utili a valutare il comportamento degli utenti e a ottimizzare le scelte future. Strumenti come Google Analytics o dashboard personalizzate permettono di osservare parametri come il tasso di conversione, la durata della visita, il tracciamento dei clic e il percorso di navigazione. In base a queste informazioni si possono apportare modifiche graduali, anche minime, per migliorare i risultati.
Un esempio concreto riguarda la call to action: anche una semplice variazione di colore, testo o posizionamento può influenzare in modo rilevante la risposta dell’utente. L’A/B testing, in questo senso, rappresenta una tecnica consolidata che consente di confrontare due versioni della stessa pagina e scegliere quella più performante.
Le tipologie più diffuse di landing page
In base agli obiettivi, esistono differenti tipologie di landing page, ciascuna con una struttura funzionale al risultato atteso. Una sales page viene progettata per favorire una richiesta di preventivo o un acquisto diretto. Una squeeze page punta ad acquisire contatti, in cambio di contenuti riservati o vantaggi esclusivi. Una splash page presenta annunci rilevanti, come il lancio di un’iniziativa o di un nuovo punto vendita. Le coming soon, infine, preparano l’attenzione del pubblico verso qualcosa che sta per essere rilasciato e permettono di raccogliere manifestazioni di interesse fin dalla fase iniziale.
Ogni modello richiede coerenza tra design, messaggio e canale di provenienza. La struttura della pagina, in tutti i casi, deve riflettere l’identità del brand e sostenere l’intento della campagna.
Landing page e SEO: quando lavorare sull’indicizzazione
Nella maggior parte dei casi, le landing page vengono raggiunte attraverso azioni dirette, come link sponsorizzati o campagne pubblicitarie. Tuttavia, in alcune situazioni può risultare utile lavorare sull’ottimizzazione SEO, per offrire una maggiore visibilità organica nel medio periodo.
L’inserimento di parole chiave, la cura dei titoli e delle meta description, l’utilizzo di testi alternativi alle immagini e la gestione dei contenuti con logica semantica sono tutti aspetti che contribuiscono al posizionamento della pagina. Questo approccio può risultare utile soprattutto quando la pagina assume anche una funzione informativa e si presta alla condivisione spontanea.
Vismarcorp affianca le imprese nella progettazione di landing page ottimizzate in base agli obiettivi, integrando contenuti, design e tracciamento, sempre in relazione al percorso marketing in cui la pagina si inserisce. Scopri di più sui servizi digitali personalizzati.
Puoi consultare l’articolo “Come migliorare il sito web aziendale: comunicazione, funzionalità e posizionamento” per una visione più ampia del tema.
Fonti:
- HubSpot – Landing Page Best Practices
- Google – Come ottimizzare le pagine di destinazione
- Neil Patel – Landing Page Examples
- Unbounce – Landing Page Guide
Alessia Cammilli.
