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Lavoro e intelligenza artificiale: la trasformazione è in atto, ma il futuro resta da costruire
Il mercato del lavoro sta vivendo una profonda trasformazione, spinto dall’accelerazione tecnologica e dall’adozione crescente dell’AI, l’intelligenza artificiale. Nuove figure professionali emergono con rapidità, ridefinendo ruoli, competenze e modelli organizzativi. Eppure, mentre le aziende si dichiarano pronte a investire nel digitale e ad accogliere l’AI nei propri processi, la realtà italiana racconta ancora una storia fatta di disoccupazione giovanile, mismatch di competenze e difficoltà nel reperire profili qualificati.
Competenze AI: cosa cercano oggi le imprese italiane
Secondo il Work Trend Index 2025 di Microsoft e LinkedIn, quasi la metà dei leader aziendali a livello globale considera la formazione sull’intelligenza artificiale una priorità assoluta per l’anno in corso. In Italia, il 47% delle imprese è alla ricerca di talenti con competenze AI, ma il divario tra domanda e offerta di lavoro continua ad ampliarsi. Nonostante l’espansione dei ruoli digitali, la disoccupazione under 35 è in crescita e tocca punte preoccupanti nel Sud del Paese.
I nuovi protagonisti del mondo del lavoro: chi sono e cosa fanno
Figure come trainer di algoritmi, data specialist, security analyst e persino nuovi ruoli manageriali come il Chief AI Officer stanno diventando sempre più centrali nelle strategie aziendali. Questi rappresentano il cuore operativo e decisionale dell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali. Il trainer di algoritmi è un professionista specializzato nell’addestramento dei modelli di IA. Il suo compito consiste nell’alimentare gli algoritmi con dati pertinenti, correggere eventuali bias, monitorarne il comportamento e ottimizzarne l’efficacia in relazione agli obiettivi aziendali. Il data specialist, invece, si occupa della raccolta, analisi e interpretazione di grandi volumi di dati, trasformandoli in informazioni strategiche a supporto delle decisioni di business. È una figura cruciale in un contesto dove il dato rappresenta un asset competitivo. A garantire la sicurezza dell’intero ecosistema digitale interviene il security analyst, responsabile dell’individuazione e prevenzione delle minacce informatiche, in particolare nei sistemi automatizzati governati da algoritmi complessi.
Governance strategica
Accanto a queste figure operative, si affermano ruoli di governance strategica come il Chief AI Officer, una nuova figura dirigenziale incaricata di definire la visione, le linee guida e gli investimenti in ambito AI. Questo ruolo ha il compito di integrare l’intelligenza artificiale nella cultura aziendale, coordinando progetti interfunzionali, garantendo la compliance normativa e massimizzando l’impatto delle tecnologie emergenti sull’efficienza e sull’innovazione. Il loro lavoro si estende anche al dialogo con fornitori tecnologici, stakeholder interni ed esterni e al presidio dei temi etici legati all’utilizzo dell’AI.
Tuttavia, questi profili sono spesso difficili da reperire. Il rischio è che la rivoluzione digitale resti accessibile solo a una parte ristretta della popolazione attiva. Le imprese cercano oggi professionisti ibridi, capaci di muoversi tra dati, automazione e interazione uomo-macchina, ma la formazione non sempre riesce a tenere il passo con l’evoluzione del mercato.
Anche in settori come il marketing, la consulenza strategica e il customer service, l’intelligenza artificiale viene sempre più vista come una leva competitiva. In questo scenario, realtà come Vismarcorp si pongono come partner fondamentali per le imprese che vogliono affrontare la trasformazione con consapevolezza e metodo.
Se da un lato crescono le richieste per profili tecnici avanzati, dall’altro si fa sempre più evidente l’importanza delle competenze umane. Creatività, pensiero critico, empatia e capacità relazionali sono qualità che nessun algoritmo potrà sostituire. Le imprese più lungimiranti lo hanno già capito: l’intelligenza artificiale non è un nemico, ma un alleato, uno strumento con cui co-creare valore, ottimizzare i processi e potenziare l’efficacia del lavoro umano.
Come affrontare la transizione digitale: le strategie per le imprese
Per affrontare con efficacia questa fase di cambiamento, le imprese devono adottare un approccio proattivo. Un approccio che unisca innovazione tecnologica e sviluppo delle competenze interne. Non è sufficiente introdurre strumenti digitali o tecnologie intelligenti: è necessario che questi vengano integrati in una visione strategica capace di valorizzare il capitale umano e rendere l’organizzazione più flessibile, resiliente e orientata al futuro. Investire nella formazione continua diventa una priorità, non solo per colmare il gap tecnico, ma per creare una cultura aziendale fondata sull’apprendimento, sull’adattabilità e sulla capacità di anticipare i cambiamenti.
Creare percorsi strutturati di upskilling e reskilling permette di riconvertire le competenze esistenti. In tal modo offrono nuove opportunità di crescita ai dipendenti e contrastando attivamente l’obsolescenza professionale. Al tempo stesso, è essenziale promuovere e sviluppare soft skill come il pensiero critico, la creatività, la comunicazione efficace e l’intelligenza emotiva: competenze trasversali che rendono le persone più capaci di collaborare, innovare e affrontare la complessità.
L’adozione dell’intelligenza artificiale, inoltre, va gestita in modo graduale e consapevole. Partendo da progetti pilota e integrandola nei processi chiave dove può realmente generare valore, supportando il lavoro umano e migliorando l’efficienza complessiva. La sfida non è solo tecnica, ma soprattutto culturale. Questa richiede una leadership visionaria, aperta al cambiamento e capace di comunicare chiaramente gli obiettivi della trasformazione. Le imprese che sapranno governare questa transizione, coinvolgendo attivamente le persone e adottando un modello organizzativo dinamico, saranno quelle in grado di prosperare in un mercato sempre più competitivo e guidato dall’innovazione.
Vismarcorp
Vismarcorp supporta le aziende. In ogni fase di questa transizione, le affianca con soluzioni personalizzate che uniscono consulenza strategica, innovazione digitale, sviluppo organizzativo e gestione del capitale umano. Dall’analisi dei bisogni formativi alla progettazione di interventi mirati per introdurre l’AI nei processi aziendali, fino alla ridefinizione dei modelli di business. Vismarcorp si propone come partner di fiducia per costruire imprese più agili, competitive e sostenibili nel tempo. Perché affrontare il cambiamento è una scelta, ma guidarlo con metodo è la vera leva del successo.
Alessia Cammilli