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L’Italia guida l’imprenditoria femminile in Europa.
Una riflessione VismarCorporate su dati, opportunità e sfide.

L’Italia si colloca ai vertici europei per numero di imprese guidate da donne, con oltre 1.400.000 realtà attive che costituiscono circa il 23% dell’intero tessuto imprenditoriale nazionale. Questo dato supera ampiamente quelli registrati in Germania, Francia e Spagna e suggerisce un cambiamento strutturale nei meccanismi di accesso alla leadership d’impresa. L’incidenza dell’imprenditoria femminile si riflette anche sull’occupazione, secondo quanto riportato dalla CGIA di Mestre. Le imprese guidate da donne impiegano una forza lavoro composta per il 54,2% da lavoratrici, contro il 38,5% rilevato nelle imprese a guida maschile. Anche nel settore industriale, dove le barriere culturali sono storicamente più marcate, le aziende femminili evidenziano una quota di occupazione rosa pari al 34,2%, superando il 27,5% delle realtà a conduzione maschile.

Resilienza economica e governance bilanciata

L’equilibrio nella composizione della governance aziendale contribuisce a modellare un profilo di maggiore stabilità finanziaria. Le analisi di Cerved Rating Agency mostrano che le aziende guidate da donne o da team con presenza paritaria tra i generi evidenziano una probabilità di default inferiore del 30% rispetto a quelle con leadership non bilanciata. Questo dato si inserisce in un contesto in cui la resilienza aziendale è sempre più legata alla qualità dei processi decisionali e alla capacità di adattamento organizzativo. La gestione del rischio, la visione sistemica e l’orientamento inclusivo appaiono come fattori chiave per navigare in un ambiente economico segnato da trasformazioni rapide e complesse.

Innovazione digitale e internazionalizzazione: un divario ancora presente

A fronte di questi elementi di forza, emergono anche aree in cui si evidenziano ampi margini di sviluppo. Tra oltre 1.050.000 imprese femminili analizzate, solo lo 0,9% mostra un elevato livello di internazionalizzazione. Ancora più marcato appare il ritardo sul fronte digitale, con oltre l’84% delle aziende che risultano scarsamente digitalizzate. In un contesto dove l’adozione tecnologica rappresenta un prerequisito per la competitività, la carenza di strumenti digitali e l’assenza di una cultura dell’innovazione rischiano di rallentare l’evoluzione del settore. Il comparto terziario, storicamente centrale per l’imprenditoria femminile, richiede una riconfigurazione fondata su competenze aggiornate e soluzioni operative adattabili. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, l’aumento di un solo punto percentuale della presenza femminile nel terziario potrebbe generare un impatto stimato in 2 miliardi di euro di valore aggiunto per il prodotto interno lordo.

Un’agricoltura che innova attraverso la formazione

Anche in ambito agricolo l’imprenditoria femminile assume un ruolo rilevante. Le donne rappresentano il 31,5% dei conduttori di impresa e contribuiscono al 17,5% della produzione agricola nazionale. Questo dato si accompagna a un livello formativo elevato: due imprenditrici su tre possiedono una laurea. L’impresa agricola a conduzione femminile si distingue per l’integrazione tra qualità ambientale, filiera corta, sperimentazione e apertura verso nuovi modelli di consumo. Attività come agriturismo, floricoltura, zootecnia e fattorie didattiche vedono una partecipazione sempre più intensa da parte di donne che scelgono di coniugare attività imprenditoriale, sostenibilità e innovazione. In numerosi casi, la presenza femminile supera il 50%, delineando uno scenario in cui la trasformazione agricola si lega alla capacità di innovare modelli gestionali, forme di produzione e approccio al mercato.

Il ruolo di VismarCorporate nella crescita dell’imprenditoria femminile

All’interno di questo panorama, Vismarcorporate accompagna da vicino l’evoluzione delle imprese guidate da donne, affiancandole in percorsi che integrano consulenza in marketing, branding, risorse umane, finanza, sostenibilità, intelligenza artificiale e gestione dell’innovazione. Nell’azienda stessa, una delle figure al vertice è un’imprenditrice e la maggior parte del team manageriale e operativo è composta da donne. L’obiettivo condiviso è favorire un rafforzamento delle competenze imprenditoriali femminili attraverso un approccio interdisciplinare e orientato al lungo periodo. La capacità delle donne di generare valore economico e sociale passa anche attraverso strumenti operativi adeguati e modelli di crescita coerenti con i cambiamenti in atto. Vismarcorporate contribuisce a costruire queste condizioni, promuovendo una cultura d’impresa fondata sulla qualità, sull’inclusione e sulla capacità trasformativa

Fonti principali:
CGIA Mestre – Ufficio Studi
Confcommercio – Ufficio Studi

Alessia Cammilli

una imprenditrice nel mondo del lavoro con una lampadina accesa e grafici in positivo che rappresentano il buon impatto di queste