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PMI e consulenza tailor-made: perché il modello tradizionale non funziona più nel 2025 con Vismarcorp
Nel 2025, il mondo delle piccole e medie imprese europee si confronta con un cambiamento strutturale nei modelli di supporto esterno. I dati pubblicati dall’OCSE e dalla Commissione Europea indicano come oltre il 72% delle PMI ritenga che le soluzioni consulenziali standard non rispondano in modo adeguato alle esigenze operative, gestionali e organizzative dei nuovi contesti competitivi. Questo scarto fra offerta e fabbisogni effettivi ha aperto un dibattito sulla necessità di approcci capaci di adattarsi in modo progressivo e dialogico alla natura evolutiva delle imprese.
Un contesto imprenditoriale che richiede flessibilità e prossimità
Le PMI che operano in ambienti caratterizzati da cicli decisionali rapidi, assetti familiari, patrimoni liquidi e relazioni territoriali radicate si trovano a dover reagire a dinamiche di mercato che cambiano frequentemente. Le soluzioni consulenziali preimpostate faticano a cogliere la specificità di questi percorsi, poiché presuppongono scenari lineari, assetti organizzativi standardizzati e una pianificazione rigida. Questo scollamento ha portato molte imprese a rivedere le modalità di ingaggio con i professionisti esterni, privilegiando modelli più agili e costruiti attorno a una logica di accompagnamento continuo.
Un caso emblematico riguarda il distretto manifatturiero del Nord Est italiano. Numerose imprese familiari hanno avviato un percorso di revisione organizzativa in risposta alla transizione ecologica. Le soluzioni offerte da alcuni grandi player della consulenza non si sono rivelate adatte a leggere la complessità relazionale e la cultura d’impresa diffusa in quel territorio. Come esito risultati poco sostenibili. Solo con l’introduzione di consulenze distribuite e basate su incontri ciclici, condotte da team interfunzionali, queste aziende hanno potuto valorizzare il know-how interno e avviare processi di innovazione coerenti con i propri ritmi operativi.
L’emergere di modelli modulari e adattivi
Alcune esperienze internazionali mostrano l’efficacia di modelli consulenziali sviluppati per gradi successivi. Questi approcci si fondano sulla definizione condivisa di obiettivi intermedi, sulla possibilità di ricalibrare strumenti e metodologie lungo il percorso. Importante anche la presenza costante di un interlocutore che comprenda a fondo il contesto imprenditoriale. Un esempio in tal senso è rappresentato dal progetto SME Pathways, lanciato dalla Commissione UE per sostenere le imprese nella transizione gemella, digitale e sostenibile. Le imprese che hanno adottato approcci modulari dichiarano una maggiore capacità di implementazione, una più alta retention delle competenze introdotte e una più solida integrazione tra consulenza e processi aziendali.
In Spagna, il programma “Impulsa PYME” ha portato a un incremento del 21% nel tasso di completamento dei progetti digitali da parte delle PMI partecipanti. Grazie a una struttura modulare che ha permesso alle aziende di concentrarsi su micro-obiettivi e sviluppare soluzioni su misura. L’approccio flessibile e iterativo ha facilitato la collaborazione tra consulenti e imprenditori, generando un impatto operativo misurabile e sostenuto nel tempo.
Il valore del confronto orizzontale e della co-progettazione
I modelli più recenti puntano sulla costruzione di un rapporto consulente-impresa che si fonda su un lavoro di co-progettazione che valorizza l’ascolto e la capacità di adattamento. Questo paradigma si rivela particolarmente adatto a specifiche PMI. PMI che vogliono rafforzare la propria capacità interna di analisi e decisione, evitando di dipendere da soluzioni esterne applicate in modo meccanico. Il valore del confronto si esplicita nella costruzione di strumenti di lavoro condivisi, nella sperimentazione controllata di nuove pratiche e nella capacità di trasferire metodo.
Nel contesto francese, ad esempio, alcune reti territoriali di imprese hanno promosso l’adozione di “laboratori di consulenza integrata”, spazi di co-design dove imprenditori, consulenti e ricercatori universitari lavorano insieme su progetti concreti. Queste esperienze hanno dimostrato un miglioramento della capacità di problem solving sistemico e una riduzione dei tempi di decisione di circa 30%, rispetto a metodi tradizionali.
Il ruolo di Vismarcorp nella consulenza evolutiva alle PMI
In questo scenario, Vismarcorp si propone come interlocutore capace di accompagnare le PMI in percorsi costruiti su misura. La metodologia adottata parte da un ascolto approfondito dei contesti, integra competenze trasversali e si adatta nel tempo attraverso fasi progettuali successive. Ogni intervento nasce dalla specificità dell’impresa cliente e si traduce in strumenti operativi costruiti in dialogo con i team interni. Questo approccio consente di rafforzare l’autonomia decisionale dell’impresa, migliorare la capacità di lettura dei propri asset e potenziare l’integrazione tra consulenza e processi aziendali.
Fonti:
OCSE – SME and Entrepreneurship Outlook 2025
Commissione Europea – SME Performance Review
SME Pathways – European Commission
Alessia Cammilli