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Giuliana Muto. Innovazione immersiva, creatività digitale, nuova impresa tecnologica
Dalla passione per i videogiochi alla fondazione di Bamboo Innovation Studio oltre l’impresa 4.0, il percorso della giovane CEO inserita da Forbes tra i leader Under 30.
La trasformazione digitale incontra una nuova dimensione con l’avvento dell’Industria 5.0, dove il rapporto tra persone e tecnologie diventa sempre più esperienziale. In questo scenario si colloca la storia di Giuliana Muto, CEO e co-founder di Bamboo Innovation Studio, una startup nata nel 2023 che sviluppa soluzioni di realtà estesa per imprese e istituzioni culturali. Il suo percorso testimonia come creatività, passione e imprenditorialità possano confluire in un progetto capace di portare l’Italia al centro di un settore in rapida espansione.
Originaria del Sud Italia, Giuliana ha costruito la propria formazione accademica alternando competenze tecniche e manageriali. Dopo la laurea triennale in Informatica all’Università di Salerno, ha proseguito con la laurea magistrale in Game Design & Development presso l’Università di Milano, specializzandosi in sistemi interattivi e tecnologie immersive per poi concludere nel 2024 in MBA internazionale alla Rome Business School, percorso che l’ha portata in Silicon Valley ad agosto 2025.
La sua passione per i videogiochi ha plasmato il suo cammino professionale e le ha permesso di sviluppare un approccio unico al design di esperienze digitali. Dopo diverse esperienze in aziende del settore gaming, decide di intraprendere un percorso imprenditoriale fondando Bamboo Innovation Studio all’età di 24 anni, con sedi a Napoli e Roma. Offre servizi che spaziano dagli showroom virtuali con VExpoo, alle applicazioni immersive per musei e mostre attraverso Muserverso, fino allo sviluppo di videogiochi personalizzati e alla progettazione di soluzioni XR per aziende e professionisti.
Il suo obiettivo è chiaro: potenziare l’interazione uomo-tecnologia creando esperienze capaci di andare oltre lo schermo tradizionale. Attraverso l’uso della realtà estesa, Bamboo trasforma processi complessi in interazioni accessibili e coinvolgenti, facilitando la comunicazione e stimolando la creatività di clienti e partner.
Il riconoscimento del suo impegno è arrivato con una serie di premi e menzioni. Giuliana è stata Special Guest al Lucca Comics 2023, finalista del premio Champions of InnovActions promosso da Confindustria nel 2024 e vincitrice dell’Hackathon Digitalizing Products & Services organizzato da Claude e Figma nel 2025. Lo stesso anno, la sua presenza nella lista Forbes Under 30 l’ha consacrata come una delle giovani leader più promettenti del panorama italiano.
Vismarcorp riconosce nel percorso di Giuliana Muto un esempio di leadership giovane e inclusiva, capace di coniugare creatività, innovazione e responsabilità imprenditoriale. La sua esperienza dimostra come l’Italia possa affermarsi nell’ecosistema globale dell’Industria 5.0, portando avanti un modello di impresa che valorizza talento e visione internazionale.
Di seguito l’intervista.
- Qual è stata la sfida digitale più significativa che tu o la tua azienda avete affrontato negli ultimi anni, e come l’avete superata?
La sfida digitale più grande per noi è stata far capire a realtà super tradizionali che la trasformazione non è solo “mettere due tool nuovi”, ma un cambio di mentalità totale.
Per questo usiamo cose come mixed reality o i videogame non solo per divertire, ma per spiegare, formare e far vivere alle persone esperienze che altrimenti resterebbero concetti astratti. In pratica, trasformiamo processi complessi in qualcosa di chiaro e immersivo, che ti fa dire: “ok, adesso ci sto dentro davvero”.
Così la digitalizzazione non viene più vista come un peso o un obbligo, ma come un’opportunità per crescere, innovare e distinguersi. La vera win è stata vedere persone che all’inizio erano super scettiche diventare le prime a proporre idee e a spingere sull’innovazione.
- Cosa ne pensi delle nuove tecnologie digitali – in particolare dell’AI – e della sua integrazione nei processi aziendali? Quali opportunità credi possa offrire alle imprese e/o quali rischi?
L’AI è un po’ come il “power-up” nei videogiochi: se sai usarlo bene, ti porta avanti a una velocità assurda. Ti semplifica i processi, ti fa risparmiare tempo e apre strade che prima manco immaginavi.
Il rischio? Pensare che faccia tutto da sola o che possa sostituire il pensiero umano. Se la usi senza criterio, rischi solo di fare casino. Ma se la integri bene, diventa un boost pazzesco per far crescere le persone e i progetti.
- Quali competenze e mindset ritieni fondamentali per guidare con successo la trasformazione verso l’Impresa 4.0?
Per fare davvero Impresa 4.0 servono skill mixati: un po’ tech (capire AI, automazione, dati), un po’ soft (teamwork, creatività, pensiero critico).
Il mindset giusto è tipo “beta forever”: sperimentare, provare, sbagliare e rifare.
Il rischio? Pensare che basti comprare macchine smart o software fighi e la trasformazione sia fatta. Senza persone che ci credono e sanno usarli, rimane tutto fermo al livello tutorial.
- Guardando al futuro, quali tecnologie o trend credi avranno il maggiore impatto sul settore industriale nei prossimi 5 anni?
Secondo me tra 5 anni parleremo ancora più di AI, ma in una forma molto più matura: non più solo chatbot o automazioni, ma AI che supporta davvero la produzione, la manutenzione predittiva, la logistica e perfino il design industriale.
A questo si aggiungeranno trend come la cybersecurity avanzata
- C’è un libro, una citazione o un personaggio che ha segnato il tuo percorso da leader, che ti piacerebbe condividere?
Un personaggio che mi ha sempre ispirato è Shigeru Miyamoto. Mi piace molto una sua frase: “Non facciamo giochi per guadagnare denaro, li facciamo per far sorridere le persone.”
Credo che questo valga anche per la realtà virtuale e per i progetti innovativi: la tecnologia ha senso solo se riesce a creare emozioni, esperienze e valore umano, non solo risultati tecnici.
- Qual è il consiglio che daresti ai giovani professionisti (o aspiranti imprenditori) che vogliono avvicinarsi al mondo dell’industria digitale?
Il mio consiglio? Siate curiosi e pronti a prendere rischi calcolati. La curiosità vi permette di esplorare nuove tecnologie, capire i trend e acquisire competenze preziose. Accettare il rischio significa non avere paura di sperimentare e di imparare dagli errori: nel digitale chi cresce davvero è chi osa provare, anche quando il percorso non è lineare.
Ringraziamo Giuliana Muto per la disponibilità e rinnoviamo il nostro apprezzamento per il lavoro che Bamboo Innovation Studio porta avanti nel panorama industriale italiano.