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TechTalk – I leader dell’Impresa 4.0
Valentina Pedretti. Evoluzione gestionale e filiera meccanica d’eccellenza
Industria meccanica e visione d’impresa nel racconto di Valentina Pedretti, membro del team di Direzione di PMP Meccanica
TREVIOLO (BG) – Una governance giovane e determinata alla guida di PMP Meccanica, tra innovazione operativa, qualità certificata e visione d’impresa inclusiva.
In un panorama industriale che guarda con crescente attenzione alla trasformazione organizzativa e alla digitalizzazione della produzione, PMP Meccanica si conferma come realtà di riferimento nella meccanica di precisione. Con sede a Treviolo e una storia avviata nel 1979, l’azienda ha saputo integrare competenza tecnica, coerenza gestionale e sensibilità per l’innovazione, rafforzando nel tempo il legame con il territorio e con le filiere manifatturiere più evolute.
Nel panorama della meccanica di precisione lombarda, il caso PMP Meccanica rappresenta un paradigma di trasformazione digitale guidata da leadership femminile e vision intergenerazionale. L’azienda bergamasca con sede a Treviolo realizza componentistica varia di precisione in diversi settori: energetico, medicale, macchina utensile, automotive, motorport e aerospace. Fondata nel 1979, si conferma come realtà di riferimento per l’innovazione operativa, la qualità certificata e la sensibilità per il cambiamento. Negli ultimi anni ha registrato una profonda riorganizzazione strutturale sotto la direzione di Valentina Pedretti, entrata nel team di Direzione nel 2020, rafforzando il legame con il territorio e con le filiere manifatturiere più evolute.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarla per approfondire la sua visione di continuità generazionale e trasformazione industriale. Dopo un percorso formativo e professionale in contesti esterni, ha assunto la guida operativa dell’azienda nel 2020. Portando in dote una visione attenta alla sostenibilità, alla digitalizzazione e alla valorizzazione delle persone. All’interno del team direttivo, ha avuto un ruolo attivo negli investimenti di PMP Meccanica nell’ambito dell’ammodernamento degli impianti produttivi e nel potenziamento delle infrastrutture energetiche, ampliando l’impianto fotovoltaico e installando nuove soluzioni di riscaldamento e raffrescamento alimentate a gas naturale. Un’attenzione particolare è stata dedicata all’efficienza energetica, alla qualità ambientale dei luoghi di lavoro e alla capacità di raccogliere e interpretare dati in tempo reale, attraverso macchinari interconnessi e software sviluppati internamente.
L’adozione di un sistema gestionale conforme alla norma UNI EN 9100:2018 ha contribuito a rafforzare il presidio sulla tracciabilità operativa e sulla coerenza dei processi, in un’organizzazione che si sviluppa attraverso una catena produttiva integrata, una cultura metrologica interna e una documentazione tecnica che sostiene la relazione con clienti italiani ed esteri.
Nel 2023, Valentina Pedretti è stata inserita da GammaDonna tra le cinquanta imprenditrici più innovative dell’anno, selezionata nell’ambito del programma nazionale di empowerment e valorizzazione dell’imprenditoria femminile. Il riconoscimento, conferito alle figure che si sono distinte per capacità di innovazione e visione inclusiva confermando l’approccio intrapreso in PMP Meccanica, che continua con lei a integrare sostenibilità ambientale e innovazione gestionale.
Oltre al suo ruolo in azienda, Valentina Pedretti è attivamente impegnata nel sistema della rappresentanza industriale. È Vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, posizione che interpreta con lo stesso spirito di partecipazione e confronto che anima il suo operato in azienda.
L’esperienza maturata nella filiera meccanica, unita al dialogo continuo con fornitori e clienti, conferma il suo ruolo nella costruzione di un’impresa capace di evolvere senza rinunciare alla propria identità, rafforzando il legame tra innovazione tecnica e responsabilità imprenditoriale.
Di seguito l’intervista.
- Qual è stata la sfida digitale più significativa che tu o la tua azienda avete affrontato negli ultimi anni, e come l’avete superata?
La sfida digitale più significativa per la nostra azienda è stata evolvere da un utilizzo consolidato di software e sistemi IoT verso un approccio più avanzato e integrato, capace di sfruttare i dati per prendere decisioni predittive e ottimizzare processi in modo dinamico. Questo ha chiesto un salto culturale: non basta più raccogliere informazioni, ma serve interpretarli e agire con rapidità, coinvolgendo tutte le funzioni aziendali. Abbiamo superato questa sfida attraverso un percorso di formazione continua e condivisione, creando una cultura che vede la tecnologia non come un costo o un vincolo, ma come uno strumento strategico per migliorare efficienza , qualità e competitività. In questo, il ruolo delle persone resta centrale: è grazie a loro che la tecnologia può esprimere tutto il suo potenziale.
- Cosa ne pensi delle nuove tecnologie digitali – in particolare dell’AI – e della sua integrazione nei processi aziendali? Quali opportunità credi possa offrire alle imprese e/o quali rischi?
Le nuove tecnologie rappresentano una grande opportunità per le imprese che vogliono migliorare efficienza, qualità e velocità decisionale. L’Ai permette di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, anticipare problemi con la manutenzione predittiva, ottimizzare la produzione e personalizzare l’offerta ai clienti. Nel nostro settore questo significa ridurre gli sprechi, evitare fermi macchina e rispondere meglio alle esigenze specifiche di ogni commessa. Detto questo, credo sia fondamentale affrontare l’integrazione dell’AI con consapevolezza. I rischi principali riguardano la dipendenza eccessiva dalla tecnologia senza un’adeguata supervisione umana, possibili errori nei dati che possono portare a decisioni sbagliate, e infine l’impatto sulle persone, in termini di cambiamento dei ruoli e delle competenze richieste. Perciò il vero valore dell’AI si ottiene solo combinandola con l’esperienza e il giudizio delle persone, investendo nella formazione e costruendo una cultura aziendale che sappia adattarsi e valorizzare l’interazione tra uomo e macchina.
- Quali competenze e mindset ritieni fondamentali per guidare con successo la trasformazione verso l’Impresa 4.0?
Guidare la trasformazione verso l’industria 4.0 non significa solo introdurre nuove tecnologie, ma cambiare mentalità. Per me, la sfida più grande è stata culturale: integrare l’esperienza e i valori di un’azienda familiare con l’innovazione digitale. Abbiamo affrontato questa transizione lavorando su due fronti: da un lato, investendo in strumenti come software gestionali, raccolta dati in tempo reale e automazione; dall’altro, costruendo una cultura dell’innovazione condivisa, dove tutti si sentissero parte attiva del cambiamento. Oggi credo che le competenze fondamentali per chi guida questo tipo di trasformazione siano : visione sistemica, leadership empatica, capacità di comunicazione e una buona comprensione delle tecnologie abilitanti. Ma più di tutto, serve un mindset aperto, curioso e orientato al valore. Il digitale non è il fine: è un mezzo per costruire un impresa più efficiente, più sostenibile e più umana.
- Guardando al futuro, quali tecnologie o trend credi avranno il maggiore impatto sul settore industriale nei prossimi 5 anni?
Nel settore industriale, la trasformazione digitale sarà guidata dalla combinazione di automazione avanzata, intelligenza artificiale e sostenibilità. Le aziende stanno adottando sempre più soluzioni IoT e software di analisi dati per migliorare la manutenzione predittiva, ridurre i tempi di fermo e ottimizzare l’intera catena produttiva. Nei prossimi anni, la capacità di trasformare grandi volumi di dati in decisioni rapide e precise sarà un vantaggio competitivo fondamentale. Al contempo, la spinta verso processi più sostenibili (in termini di consumi energetici, gestione dei materiali e riduzione degli sprechi) diventerà imprescindibile non solo per rispondere alle normative, ma per rispondere alle aspettative di mercato e clienti sempre più attenti. In sintesi il futuro sarà sempre più data-driven, automatizzato e green, con un ruolo centrale affidato alle persone che sapranno integrare tecnologia e competenze umane per innovare con consapevolezza.
- C’è un libro, una citazione o un personaggio che ha segnato il tuo percorso da leader, che ti piacerebbe condividere?
La seguente citazione: ” Il compito del leader non è mettere grandezza nelle persone, ma aiutarle a rivelarla”. di John Buchan. Pe me, guidare un’azienda, soprattutto in un momento di trasformazione e passaggio generazionale, significa proprio questo: accompagnare le persone affinchè possano esprimere al meglio le loro capacità, valorizzando il loro talento e creando un ambiente in cui tutti si sentano protagonisti del cambiamento.
- Qual è il consiglio che daresti ai giovani professionisti (o aspiranti imprenditori) che vogliono avvicinarsi al mondo dell’industria digitale?
Il consiglio principale è di coltivare la curiosità e la voglia di imparare continuamente. Il mondo digitale evolve velocemente, e restare aggiornati è fondamentale. Ma più di tutto, consiglio di sviluppare un approccio pratico: non basta conoscere le tecnologie, bisogna capire come applicarle per creare valore concreto, risolvere problemi reali e migliorare i processi. Inoltre, non sottovaluterei mai l’importanza delle soft skills: saper comunicare, lavorare in team e avere una mentalità aperta al cambiamento.
Ringraziamo Valentina Pedretti per la disponibilità e rinnoviamo il nostro apprezzamento per il lavoro che PMP Meccanica porta avanti nel panorama industriale italiano.