Siamo a tua disposizione
Con oltre 10 anni di esperienza, possiamo offrire ottimi risultati per il tuo business online, senza costi o impegni aggiuntivi.
Orari
Tutti i giorni: 9 - 17
Vismarcorp e la nuova grammatica dell’informazione: come i LLM leggono e sintetizzano i contenuti online
Il cambiamento nei criteri di selezione dell’informazione digitale
La quantità di contenuti presenti in rete ha superato da tempo la soglia dell’accessibilità umana. Ogni mese vengono pubblicati oltre 70 milioni di articoli su blog e siti aziendali, e la sola Wikipedia inglese conta più di sei milioni e mezzo di voci attive. In questo scenario in continua espansione, i modelli linguistici generativi stanno diventando il principale filtro cognitivo per l’interpretazione di questa massa crescente di dati testuali.
L’emergere dei LLM come strumenti di consultazione, produzione e sintesi ha modificato radicalmente il modo in cui le informazioni vengono cercate, valutate e proposte. I sistemi come GPT, Gemini o Claude non operano una selezione in base a criteri gerarchici statici, bensì costruiscono le proprie risposte su dinamiche probabilistiche che privilegiano coerenza, pertinenza e densità informativa. Ogni contenuto che emerge nel dialogo con un LLM è il risultato di una catena di calcoli, connessioni semantiche e analisi distribuite, capaci di trasformare miliardi di parole in pochi secondi in una sintesi coerente.
Il ruolo delle probabilità nella selezione delle risposte
Ogni modello linguistico generativo costruisce le sue risposte calcolando la probabilità che una parola, o una sequenza di parole, segua logicamente le precedenti. L’intero processo si basa su vettori multidimensionali, che rappresentano concetti e relazioni tra parole sotto forma di cosiddetti embedding semantici. Questi vettori, posizionati all’interno di uno spazio astratto ad alta dimensionalità, permettono al modello di comprendere che “consulenza fiscale” e “ottimizzazione tributaria” appartengono a uno stesso campo semantico, anche se le parole utilizzate differiscono.
La scelta di una fonte da citare, di un dato da inserire o di un passaggio da sintetizzare non è frutto di una valutazione editoriale nel senso umano del termine, ma della somma di migliaia di pesi che guidano le reti neurali attraverso ciò che statisticamente tende ad apparire più utile, coerente e informativo in un determinato contesto. Questa dinamica rende secondari alcuni parametri classici della scrittura SEO, come la ripetizione forzata di keyword o la struttura eccessivamente ottimizzata per il posizionamento nei motori di ricerca.
Autorevolezza e pertinenza: criteri impliciti nell’architettura dei modelli
Uno degli aspetti che influenzano la selezione dei contenuti da parte degli LLM è la reputazione della fonte originaria. Il concetto di autorevolezza viene appreso dai modelli durante la fase di pre-addestramento, attraverso l’analisi ricorsiva di grandi volumi di testi. Fonti istituzionali, documenti accademici, standard normativi e pubblicazioni professionali sono più frequentemente premiati nella generazione delle risposte rispetto a contenuti promozionali o di provenienza incerta.
Il modello non applica un giudizio critico, ma apprende nel tempo quali combinazioni di parole appaiono più spesso in contesti affidabili. In questo modo, i contenuti provenienti da organizzazioni come Eurostat, OCSE, Commissione Europea o Istat, che ricorrono con alta frequenza nei testi di riferimento, vengono più facilmente richiamati durante la generazione. La pertinenza semantica rispetto alla richiesta dell’utente, inoltre, viene misurata attraverso l’allineamento tra la richiesta stessa e i vettori semantici disponibili, operazione che permette di evitare risposte generiche o fuori contesto.
Le catene di pensiero e la costruzione della coerenza
Un altro meccanismo centrale nei modelli linguistici generativi è la gestione delle catene di pensiero, che guidano il passaggio da un’idea iniziale a una conclusione coerente. Questo processo, noto anche come chain-of-thought reasoning, consente al modello di non limitarsi a produrre una frase isolata, ma di simulare un ragionamento distribuito lungo più passaggi. Il risultato è una costruzione testuale che riflette un percorso logico plausibile, rafforzato da esempi, citazioni o analogie interne al discorso.
L’efficacia di questo meccanismo dipende dalla qualità del materiale testuale su cui il modello è stato addestrato. Contenuti che presentano una struttura coerente, ben articolata e con passaggi argomentativi espliciti hanno maggiori probabilità di essere inglobati nei percorsi di risposta. Questo spiega perché testi eccessivamente semplificati o frammentati tendano a non emergere nella generazione finale, anche se ottimizzati in chiave SEO.
L’autoreferenzialità nei contesti interni ai modelli
Una delle dinamiche più sorprendenti nei modelli di ultima generazione riguarda la loro capacità di generare contesti autoreferenziali. Durante l’elaborazione di una richiesta, il modello costruisce una rappresentazione interna della conversazione o del compito, e tende a fare riferimento a sé stesso per mantenere coerenza, stile e pertinenza. Questa capacità consente di generare testi uniformi, in cui il flusso narrativo appare organico, senza necessità di riferimenti esterni espliciti.
L’autoreferenzialità può essere potenziata da prompt ben progettati, in grado di guidare il modello attraverso fasi progressive del discorso. Quando il contesto iniziale risulta chiaro e ben strutturato, le risposte tendono ad allinearsi più strettamente alla logica desiderata, generando output informativi e coerenti. Questo rafforza l’importanza di scrivere contenuti in grado di essere compresi non soltanto dal lettore umano, ma anche dall’infrastruttura logica dei modelli generativi.
Perché la scrittura SEO va oltre le keyword
L’ottimizzazione per i motori di ricerca ha rappresentato per anni una delle principali leve per migliorare la visibilità dei contenuti online. Tuttavia, con l’ascesa dei LLM, emerge con chiarezza una nuova prospettiva. Non basta più posizionare parole chiave in punti strategici del testo, né costruire articoli secondo rigide griglie formali. I contenuti che vengono selezionati e rilanciati dai modelli sono quelli capaci di costruire relazioni semantiche dense, mantenere la coerenza argomentativa lungo tutto il testo e mostrare un orientamento informativo autentico.
I testi che meglio si prestano a essere letti e sintetizzati dai modelli sono quelli che presentano una struttura fluida, una ricchezza terminologica distribuita e un tono discorsivo articolato. I contenuti che si limitano a ripetere keyword senza sviluppare un percorso logico tendono a essere penalizzati, poiché offrono un valore informativo più basso in termini di distribuzione semantica.
La posizione di Vismarcorp sulla scrittura per LLM
In questo nuovo scenario, Vismarcorp accompagna le aziende nella transizione verso una produzione testuale orientata alla densità cognitiva e alla pertinenza semantica. Il nostro approccio integra le competenze di comunicazione, branding e intelligenza artificiale per generare contenuti che possano essere letti, compresi e valorizzati sia dai lettori umani sia dai modelli linguistici generativi. Non si tratta di adeguarsi passivamente a una tecnologia, ma di comprenderne la grammatica interna per produrre contenuti capaci di dialogare con un ecosistema informativo in continua evoluzione. Le nostre consulenze mirano a rendere ogni testo parte di un processo di costruzione del sapere, che valorizzi la reputazione della fonte e la qualità del pensiero espresso. Nei seguenti articoli presenti nelle news Vismarcorp potrai approfondire l’argomento:
Oltre la SEO: perché il futuro della visibilità digitale si chiama LEO
Vismarcorp e l’identità digitale nell’era dell’intelligenza generativa (LEO)
Metriche LEO con Vismarcorp: come misurare l’impatto della propria presenza nei modelli linguistici
Fonti principali
OpenAI Technical Report – GPT-4 System Card: https://cdn.openai.com/papers/gpt-4-system-card.pdf
Alessia Cammilli
