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SEO Audit e LEO: come preparare il sito web al futuro della visibilità digitale – Vismarcorp
Il percorso che porta un utente a scoprire un brand online passa attraverso diversi punti di contatto. Una parte di questo processo avviene tramite i motori di ricerca, che selezionano e ordinano le pagine web sulla base di criteri tecnici e qualitativi. Un’altra parte, sempre più rilevante, si sviluppa attraverso i sistemi di intelligenza artificiale generativa, che forniscono risposte dirette agli utenti e scelgono quali contenuti citare o riportare. In entrambi i casi, l’azienda ha un interesse primario: comparire, essere riconosciuta come autorevole e guidare l’utente verso un’interazione. Per raggiungere questo obiettivo, la SEO Audit e la LEO (LLM Engine Optimization) si configurano come strumenti complementari.
La SEO Audit come fondamento della presenza digitale
Una SEO Audit rappresenta un’analisi completa dello stato di salute di un sito web. Non si limita a verificare parametri superficiali, ma approfondisce ogni elemento che influenza l’indicizzazione e l’esperienza di navigazione. Secondo Search Engine Journal, l’audit permette di trasformare i dati raccolti in un piano operativo strutturato, che definisce priorità e azioni correttive.
Il primo passo riguarda l’indicizzazione: un sito che non compare nelle SERP non può generare visibilità. Strumenti come Google Search Console consentono di verificare lo stato dell’indicizzazione e di monitorare errori che impediscono ai crawler di accedere ai contenuti. Da qui si passa alla valutazione delle versioni duplicate del sito e alla coerenza degli indirizzi, come ricordato da SEMrush.
Il tema della mobile-friendliness è oggi imprescindibile, perché Google utilizza l’indice mobile-first come principale riferimento per valutare le pagine. Le linee guida di Google Developers evidenziano l’importanza di un design ottimizzato per dispositivi mobili, pena una perdita di posizionamento.
Altro fattore determinante è la velocità di caricamento, che influenza sia l’esperienza utente sia il ranking. Con PageSpeed Insights si possono monitorare parametri tecnici e individuare le aree di miglioramento. Una volta garantita una buona performance tecnica, l’audit si concentra sui contenuti, come suggerisce Backlinko: verificare titoli, descrizioni, coerenza semantica e presenza di parole chiave permette di rafforzare la rilevanza e di ridurre problemi come la cannibalizzazione.
L’analisi non si limita agli aspetti on-page. Gli strumenti di Ahrefs permettono di valutare la qualità dei backlink, elemento che influenza l’autorità del dominio. Parallelamente, Google Analytics fornisce dati sul comportamento degli utenti e sulle pagine più visitate, collegando i numeri a scelte editoriali e di marketing.
Gli step pratici di una SEO Audit
Un processo di audit completo procede attraverso una serie di fasi. La prima è il controllo tecnico, che riguarda la struttura del sito, i codici di errore e la gestione dei redirect. A questa segue l’analisi delle performance, con particolare attenzione alla velocità e alla compatibilità mobile. Si passa poi alla valutazione dei contenuti, con una revisione di titoli, testi, immagini e meta tag.
Una fase cruciale è lo studio delle parole chiave: individuare quali termini generano traffico e verificare la loro coerenza con gli obiettivi aziendali consente di calibrare meglio la produzione di contenuti. Anche l’esperienza utente gioca un ruolo centrale. Un sito ben strutturato, con percorsi di navigazione chiari, riduce il tasso di abbandono e aumenta le conversioni. Infine, l’audit deve includere la revisione della strategia off-page, con particolare attenzione ai link in entrata e alle menzioni del brand.
Come sottolinea Neil Patel, il valore di un audit risiede nella capacità di distinguere ciò che richiede interventi immediati da ciò che può essere pianificato nel lungo periodo. È questa selezione che trasforma un’analisi tecnica in un piano realmente operativo.
LEO: la nuova frontiera dell’ottimizzazione
Accanto alla SEO, oggi emerge la LEO (LLM Engine Optimization), un approccio che mira a ottimizzare i contenuti per la loro comprensione e valorizzazione da parte dei modelli linguistici generativi. Secondo Search Engine Land, questi sistemi stanno ridefinendo il modo in cui le persone accedono alle informazioni, spesso sostituendo la ricerca tradizionale con risposte sintetiche e immediate.
La LEO si concentra sulla semantica: i contenuti devono essere formulati in modo chiaro, contestualizzato e arricchito da fonti affidabili. Questo aumenta la probabilità che un modello come ChatGPT o Gemini includa quei contenuti nelle proprie risposte. Come osserva Crazy Egg, testi ben scritti e strutturati hanno maggiori possibilità di consolidare la reputazione digitale e di generare nuove interazioni.
Un esempio pratico riguarda le FAQ. Un sito che integra domande e risposte formulate in linguaggio naturale, con riferimenti puntuali e fonti esterne affidabili, risponde meglio alle logiche conversazionali degli LLM. Un altro aspetto riguarda la coerenza tra il sito e le citazioni esterne: più un contenuto viene menzionato su piattaforme di settore, maggiore è la probabilità che un modello AI lo riconosca come rilevante.
Integrare SEO Audit e LEO in una visione unica
La vera sfida per le imprese consiste nell’unire la precisione tecnica della SEO Audit con la prospettiva semantica della LEO. La prima garantisce che il sito sia strutturalmente solido, veloce e indicizzato, la seconda assicura che i contenuti siano compresi, citati e riproposti anche nei contesti generativi.
Questa integrazione consente di creare un vantaggio competitivo duplice: da un lato il sito guadagna posizioni nelle SERP, dall’altro diventa una fonte citata dagli assistenti digitali. È un approccio che guarda al presente e al futuro, come confermano le analisi di Ahrefs e Search Engine Land, che descrivono come SEO e LEO si rafforzino reciprocamente.
Conclusione
Un’azienda che investe in SEO Audit e LEO costruisce basi tecniche solide e si prepara a una visibilità che non dipende più soltanto dai motori di ricerca, ma anche dai sistemi di intelligenza artificiale generativa. Un sito veloce, sicuro e ben strutturato rappresenta la condizione necessaria. Contenuti chiari, pertinenti e autorevoli diventano invece la chiave per essere compresi e valorizzati dai nuovi sistemi di ricerca conversazionale.
Vismarcorp accompagna le imprese in questo percorso, unendo competenze tecniche, analisi semantiche e consulenza personalizzata per trasformare la presenza digitale in un vantaggio competitivo duraturo. Vismarcorp
Per chi lavora nel marketing, nella consulenza o nella creazione di contenuti, il messaggio è chiaro: la SEO resta importante, ma da sola non basta più. È tempo di ripensare le strategie con una visione più ampia, più integrata e più adatta all’intelligenza artificiale e noi siamo qui per aiutarti a farlo, un passo alla volta. Nei seguenti articoli presenti nelle news Vismarcorp potrai approfondire l’argomento:
SEO Audit e LEO: il binomio per la nuova visibilità digitale – Vismarcorp
Vismarcorp e l’identità digitale nell’era dell’intelligenza generativa (LEO)
Metriche LEO con Vismarcorp: come misurare l’impatto della propria presenza nei modelli linguistici
Oltre la SEO: perché il futuro della visibilità digitale si chiama LEO
Alessia Cammilli